Stemma del Comune

Località Pontremoli (Comune di Pontremoli)

Collocazione e Località:

Numero (archivio): Statuti della Lunigiana 35;
Localitá: Pontremoli;
Comune: Pontremoli;
Provincia: Massa-Carrara;

Informazioni bibliografiche:

Condizione: ;
Bibliografia: ;
Edizione: ;
Note: Una larga e diligente descrizione delle materie in questo Statuto contenute è a leggersi a pag 361-385 del vol. XI delle Relazioni d'alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana dal Dott. Giovanni Targioni Tozzetti;copia a stampa del 1572;

Titolo e date di redazione:

Titolo: Statuta Pontremuli;
Secolo redazione: ;
Data redazione: 1572;
Data approvazione: ;
Data conferma: ;
Aggiunte: ;

Composizione del documento:

Numero pagine: 186 carte in recto verso ;
Materiale: cartaceo;
Formato: Manoscritto;
Dimensioni: 210x320 mm ;

Descrizione:

Rilegato in pelle.Parmae, apud Seth Viottuam, 1571; in fol - Di questo raro volume il chiarissimo sig. cav. prof. Antonio Valsecchi di Padova, che ne possiede un esemplare nella sua ricca raccolta di Statuti italiani, me ne forniva la seguente descrizione . << Precedono 6 carte non numerare, la prima delle quali è il frontespizio con titolo surriferito ed una incisione che rappresenta lo stemma di Pontremoli. La 2 cara ed il recto della 3 contengono la dedica di Gio. Antonio Costa ai Consiglieri, ai Giureconsulti. Ai Sindaci ed al Tesoriere di Pontremoli, nella quale dopo una breve storia d'Apua, sita alle pendici dell'Appennino presso le fonti del fiume Magra e distrutta dal ferro e dal fuoco dei soldati di Alarico, e dopo aver accennata la riedificazione della città per ordine di Alarico medesimo, che vi lasciò un presidio sotto il governo di Treponzio, dice esserle stato dato il nome di Pontremoli. Narra poi come essa nel 1200 fosse bruciata per ordine di Re Pipino, ricostruita poi dà suoi abitanti ch'eransi rifugiati nelle montagne, dopo di che costituitisi a governo indipendente si diedero le proprie leggi, le quali non furono distrutte dall'atro incendio della città operato dagli Svizzeri ch'erano al servizio dell'imperatore Carlo IV, perchè essi le avevano recate seco nella loro fuga. Allora fu di nuovo rifabbricata la città più decorosamente di prima; alle antiche leggi ne furono aggiunte di nuove. Poi riformate sotto il regime di Galeazzo Visconti Conte di Virtù, signore di Milano, al quale i Pontremolesi eransi volontariamente sottomessi. Dopo i quali ceni storici parla del suo pensiero di pubblicare queste leggi. Il verso della 3 carta ha una lettera del Costa al Pretore Stanchi; sul recto della 4 vi sono i nomi dei Giurisperiti contemporanei di Pontremoli e a tergo quelli dei Notai. Sulla prima pagina della 5 carta c'è un decreto del Consiglio generale di Pontremoli del 6 Marco 1570 per la stampa degli Statuti. A tergo di questa e sulla prima faccia della 6 trovasi l'indice dei capitoli del primo libro, e sulla seconda un'altra lettera dello stesso Costa a Fabrizio Maraffo Consigliere di giustizia dela Repubblica di Lucca. Gli Statuti divisi in 7 libri occupano 186 carte, a tergo dell'ultima delle quali v'è un'altra lettera del Costa ai sindaci di Pontremoli. Le carte 187-189 contengono la Copia delli Capitoli ottenuti dall'Eccellentissimo Senato di Milano per le Saltane delli Donati di Pontremoli in tempo delli Magnifici M. Vittorio Serati, M. Bartolomeo Marafo, M. Christoforo Reghini e M. Carlo Parasachi Sindici. A tergo della carta 189 v'è il registro; poi viene appresso una carta bianca. La religione, il governo, le magistrature e gli interessi del Comune formano la materia del primo libro, che consta di 75 capitoli. Il secondo, preceduto dall'indice, come ciascuno degli altri cinque, ha 90 capitoli che versano su affari del diritto civile e specialmente sulla procedura. Il terzo, in 202 capitoli, regola le materie penali. Il quarto contiene una miscellenea di disposizioni che contemplano varie materie d'interesse municipale privato, ed in particolar modo le fazioni del Comune e le strade da riattarsi. Esso è diviso in 71 capitoli. Il quinto in 10 capitoli, dispone sulla ricerca e sulla conservazione dei beni comunali, ed infine ha la conferma di questi Statuti fatta dal Duca di Milano ai 23 Agosto del 1391; per cui è da ritenersi che gli altri due libri siano stati aggiunti posteriormente. Il sesto libro, composto di 84 capitoli, contiene la matricola dei Notai ed i decreti ducali sull'ordine dei giudizi di prima e di seconda istanza e su altri oggetti. Finalmente il settimo libro, in 12 capitoli, contiene alcune modificazioni ai precedenti Statuti ed alcune nuove disposizioni in materie economiche >>. Agli esemplari perfetti di questo Statuto suole andare unito un foglio sciolto, contenente una lettera del Costa al Pretore Bartolomeo Braschi, nella quela si lagna delle querimonie mossegli dai suoi concittadini per la presente pubblicazione.

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La digitalizzazione e l'accesso agli Statuti della Lunigiana e' il risultato di una collaborazione tra
l'Archivio di Stato di Massa e il Laboratorio di Cultura Digitale dell'Università di Pisa.
Questo progetto fa parte della tesi di Laurea in Informatica Umanistica di Sara Arcari ed è stato finalizzato da Chiara D'Anzi