Numero (archivio): Statuti della Lunigiana 6; Località: Carrara; Comune: Carrara; Provincia: Massa-Carrara;
Informazioni bibliografiche:
Condizione: ; Bibliografia: ; Edizione: ; Note: Copia a stampa del 1574.Nella Biblioteca Civica di Carrara è conservato una copia de Statuta Carrariae 1574, Formato: 21,5x29,5, di pagine 220
e in lingua italiana, Traduzione dal latino all'italiano del testo originale "Statuta Carrariae", progetto di Paolo Bertellozzi, traduzione
e premessa di Rosa Maria Galleni Pellegrini, introduzione di Cesare Piccioli.
Titolo e date di redazione:
Titolo: Statuta Carrarie; Secolo redazione: ; Data redazione: 1574; Data approvazione: ; Data conferma: ; Aggiunte: ;
Uno dei primi libri di leggi voluto da Alberico Cybo Malaspina, principe di Massa e marchese di Carrara, per
affermare in modo chiaro e solenne il concetto di legalità nella sua opera di governo dello stato, garantendo ai sudditi la certezza del diritto.
Il libro comincia con un'avvertenza ai Carraresi scritta latinamente dagli statutari Francesco Mascardi,
Giovambattista Serrati, Niccolao Ghirlanda, Claudio Colombo, Iacopo di Piermaria Diana e Girolamo Ponsanello, così intitolata:
Statuentes Pop. Carrariensi S. P. D., la quale occupa la terza e la quarta pagina, che non ha numerazione. Nella quinta e sesta
pagina, del pari non numerata, si legge il decreto di Alberico, dato in Massa il 14 Agosto 1574, con cui sanziona gli Statuti e ne comanda
la promulgazione. Seguono due pagine bianche. La numerazione comincia col primo libro degli Statuti e continua fino a pagina 282, segnando
i numeri da ambo le facce.L'inidice delle rubriche è distribuito in cinque pagine non numerate: ad esso tiene dietro il registro e la data,
contenuto nella sesta pagina; poi l'arme del Busdrago. L'ultima pagina è bianca.
Gli statuti sono divisi in quattro libri. Il primo tratta degli ordinamenti pilitici e amministrativi
del Comune di Carrara. Il secondo delle cose spettanti al diritto civile. Il terzo delle cose criminali.
Il quarto contiente alcune particolarità amministrative. E' u ìn libro molto raro, nè trovasi registrato nelle Bibliografie degli Statuti
italiani del Berlan e del Bonaini. Un esemplare, già appartenuto al conte Pompero Litta di Milano, fu messo in vendita dai Fratelli Bocca,
librai torinesi, per 28 lire nel 1869.
Immagini delle pagine
La numerazione delle pagine e' basata sulle pagine fisiche del documento,
e non sulla numerazione propria dello statuto.
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La digitalizzazione e l'accesso agli Statuti della Lunigiana e' il
risultato di una collaborazione tra l'Archivio di Stato di Massa e il Laboratorio
di Cultura Digitale dell'Università di Pisa. Questo progetto
fa parte della tesi di Laurea in Informatica Umanistica di Sara Arcari ed è
stato finalizzato da Chiara D'Anzi