Località Calice di Cornoviglio (Comune di Calice di Cornoviglio)
Codice in 4°, di carte 80 numerate, alle quali ne precedono 11 non numerate, che contengono il rubricario
e le tariffe per gli atti civili, criminali e dè notari. Si conserva nella ricca collezione di cose patrie dell'amico mio Alessandro Magni Graffi di Sarzana.
In capo al libro si legge un decreto dato dal castello di Calice li 6 Settembre del 1635, sottosegnato
Placidia Doria Spinola, ed intestato Don Carlo Doria Carretto Duca di Tursi, Principe di Avella, Marchese di Calice e Veppo ecc.
col quale decreto si ordina l'osservanza delle tariffe qui sopra accennate, fatte dal Dott. Gaspare Ruschi deputato da Sua Eccellenza,
in conformità delle tariffe della città di Genova e sue riviere. Segue da cart. 2 a 5 recto il libro I diviso in 16 capitoli;
da e. 5 a 16 tergo il libro II diviso in 21 capitoli; da cart. 16 a 41 tergo il libro III diviso in 51 capitoli; e da cart. 41 a 80 recto il
libro IV, che si compone di 89 capitoli. Il capo 13 del libro III è un decreto di riforma, fatta al vecchio ordinamento sull'adulterio, e incomincia:
Noi Nicolò Spinola di Dio Marchese di Calice e Veppo; finisce: Dato in Genova in Nostra Casa il dì 7 giugno 1588. Il libro IV dal capo 42
al capo 50 contiene alquanti decreti sottosegnati: Dal Nostro Castello di Calice il dì 15 Ottobre 1594. Placidia Doria Spinola. Diana Mari Spinola .
Dal capitolo 51 fino all'82 capitolo si hanno: Additioni, corretioni, riforme e dichiarationi delli Ill.mi Fidecommisari della Ill.ma Sig. Placidia
Spinola Marchesa di Calice alli Statuti di detto luogo . Queste addizioni hanno in fine la data dè 16 di Settembre del 1594. I capitoli 83, 84 e 85 sono:
Additioni alli statuti di Calice e Veppo per ordine dell'Illustrissimo Sig. Don Gio. Andrea Doria Carretto Duca di Tursi e Marchese di Calice e Veppo,
fatte l'anno 1679, prima venuta di detto Eccell.mo Signor Duca di Calice . Dal cap. 86 sino al finire del 4° libro si hanno de' nuovi decreti di riforma
fatti dallo stesso Marchese Gio. Andrea negli anni 1679, 1684 e 1688. A carte 80 tergo si legge: 1734 settembre 17. Copia del Statuto di Calice extratta dal
Statuto autentico e più volte confirmato dal hora qm. Sig. Francesco Maghetta notaro pubblico di detto luogo di Calice. In fede di che io infrascripto dico
essere stato fedelmente estratto. Salvo etc. Licet etc. Antonio Maria PAita notaro di detto luogo di Calice .
<< Nulla trovo che mi fornisca indicazione intorno all'età di questi Statuti (così mi scriveva ai 9 Dicembre del 1869 il Magni Griffi); trovo bensì che furono
assai volte riformati ed accresciuti, come rilevasi dal principio di molti capitoli che incominciano Riformando detto capitolo ovvero Aggiornato a
questo capitolo. L'epoca più remota la trovo citata nel lib. IV al cap. 12 che è il seguente: Aggionto a questi capitoli ovvero ordinamenti che se alcuna
maritata morirà senza figli o nipoti dè suoi figli in quel caso adveniente la dote e beni dotali della detta donna per la metà sieno el essere debbano del marito e
l'altra metò delli heredi della detta donna, cioè di quelli alli quali detta dote di iure aspettasse, e questo da qui dietro in le dote se daranno, cioè
dal MCCCCCXLII in qua e non in dote da qui indietro date e concesse. Se il presente capitolo fu aggiunto è necessario concludere che lo Statuto risale
ad un'epoca anteriore al 1542, nel qual tempo erano signori di Calice già da quasi tre secoli i Conti Fieschi che poi, come è noto, furono spogliati di questo
e di tutti gli altri feudi a cagione della congiura di Gio. Luigi, accaduta nel 1547. Cessata la signoria dè Fieschi il feudo imperiale di Calice passò nella casa
Spinola e da questa, per via di donna, nei Doria che il tennero fino al 1712. Questa successione risulta manifesta dal presente Statuto, ove si vendono marchesi alli
7 Giugno 1588 Nicolò Spinola, alli 16 Settembre 1594 Placidia Spinola, alli 15 Ottobre 1594 Placidia Doria Spinola e Diana Mari Spinola, alli 6 Settembre 1635
Carlo Doria Duca di Tursi. Fra gli scrittori il solo Bonaventura dè Rossi, per quanto io mi sappia, accenna di volo alla signorai delli Spinola là dove dice che della
terra di Calice e Veppo ne venne infeudata dall'Imperatore Donna Placidia Spinola moglie del Duca di Tarsi: tutti li altri, compreso il Repetti, che pure fu
diligentissimo, alli Fieschi fanno succedere direttamente il Doria >>.
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La digitalizzazione e l'accesso agli Statuti della Lunigiana e' il
risultato di una collaborazione tra
l'Archivio di Stato di Massa e il Laboratorio
di Cultura Digitale dell'Università di Pisa.
Questo progetto
fa parte della tesi di Laurea in Informatica Umanistica di Sara Arcari ed è
stato finalizzato da Chiara D'Anzi